Nel fuoco stinto di un'ora
c'era il muschio che chiamano létego e gli stracci
resti di frutta e altro nel Naviglio asciutto
niente di così diverso dalla sua casa
buca segreta nel fragore scavato
fino là dove i palazzi di Milano
sono piccoli e dorati nell'azzurro.
(2004, dopo una visita ad A.M.)
In memoriam A.M.
Quando è morta Alda Merini
il natale dell’immaginazione ha liberato
sottili sfere di canto
e una voce sola ha ripetuto
non è più, non è più
come l’ultimo migratore ancora
aggomitolato nell’incanto dell’autunno
prima di partire
per una primavera
2 novembre 2009
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mi unisco al dolore per la morte della grande poetessa. Mi riprometto di approfondire la sua lettura così come faranno credo, molte altre persone.Con stima. Bruno
RispondiEliminaGrazie Bruno, fa piacere riuscire a dire qualcosa per lei. Ora tutti ne parlano, ma quanti, per esempio nel mondo della critica letteraria, la ricordavano veramente?Mi fa anche piacere che il tuo su Alda Merini sia il primo post che mi arriva.
RispondiEliminaCercando A.
RispondiEliminaE trovo un asciugamani ancora umido,
un alito di fumo e un insetto affezionato.
un caro saluto professore.
Nicole Marchese