città con fiume

città con fiume
olio - Paolo Parma

martedì 27 novembre 2012


Credenze

 

Forse alle nostre spalle sempre

si svolge un mondo possibile

pronto a farsi orizzonte dello sguardo

ed ecco le cose riconosciute per facile memoria

quel filare come altri filari le case come altre case la via

sia o non sia quella dell’infanzia perduta

                o forse, hanno scritto, tutto nasce dal nulla ad immagine

per cieca volontà di obbedire

alla richiesta della mente ingannata

da sé e dal mondo che si fa - e inosservata

la realtà presunta si dissolve e vola

nevischio o sabbia da un telo sbattuto

lasciando una vuota inessenza

 

ma

                non hai visto

(casualità dello sguardo!)  

                               in un retrovisore le montagne

innevate battute da una luce residua

al confine del grigio

nella necessità le montagne che sono 

là già da molto perché devono essere

viste o non viste

da una strada persa di città

 

così natura esiste imprendibile

vicina e viva nella sua lenta morte

tuttavia felice

benché il suo sorriso sia solo

un desiderio del ricordo

e la memoria come il corpo disfà

la propria figura ma resta tormento

 

come le parole necessarie e silenziose ormai

se da un qualche luogo improvvisamente

non irrompano oltre le barriere

delle ore abituate

 

ma ogni rivelazione già l’istante dopo

che ci accompagna è un peso

caricato e deposto in uniforme biancore

chissà a sognare affondando ogni segno

nella sabbia col suo povero mistero

senza valore senza pena

 

ciò che qui è ora impossibile - la nostra necessità

qui dove l’impensabile solamente ha luogo

specchio contro specchio senza vera immagine

sola possibilità dell’immagine

 

(eppure, domani:

dopo molto acquietarsi di spazio percorso

in un luogo non più felice non più reale di questo)

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